Quante volte sentiamo dire “ho l’ansia” da amici e parenti o magari lo pensiamo noi stessi di fronte ad una situazione stressante. 

Quando parliamo di ansia, si intende uno stato d’animo di agitazione, paura o tensione, che si verifica in anticipo rispetto ad una situazione che non si ancora realizzata. È, in pratica, la tendenza a preoccuparsi più di un evento futuro ed ipotetico, rispetto al presente (leggi anche “Ansia: come affrontarla in 5 mosse“).

Ansia positiva e negativa

L’ansia fisiologica, o “positiva”, è uno stato d’animo che ci spinge ad utilizzare le nostre risorse psicofisiche, e ci permette di prepararci o adattarci ad una situazione futura. Ad esempio, l’ansia per un esame, o un colloquio di lavoro, o per un evento, ci spinge ad arrivare preparati all’evento stesso, e questo è un adattamento positivo. 

L’ansia diventa negativa nel momento in cui la sensazione di tensione e negatività perdura anche dopo che l’evento è accaduto e causa di un peggioramento delle condizioni di vita, influenzando il sonno, il rilassamento e le relazioni interpersonali.

Sintomi dell’ansia

Possiamo distinguere i sintomi dell’ansia in 3 livelli: 

      • cognitivo 
      • fisiologico 
      • comportamentale

Dal punto di vista cognitivo, l’ansia comporta un senso di preoccupazione fisso e persistente, con scarsa concentrazione e difficoltà di memoria. È inoltre presente una preponderanza di pensieri negativi ed una sensazione costante di allarme. 

Dal punto di vista fisiologico vengono coinvolti i sistemi cardiovascolare, gastrointestinale e psicosensoriale. I principali disturbi comprendono la comparsa della sensazione di irrigidimento e tensione; tachicardia ed ipersudorazione, con vampate di calore; tremore e brividi, dolori al petto ed in alcuni casi sensazione di soffocamento (o fame d’aria) e parestesie. Possono comparire anche mal di stomaco, disturbi intestinali e secchezza delle fauci.

Tutto questo sfocia anche in un risvolto comportamentale: chi soffre di ansia tende ad essere più irritabile, a soffrire di insonnia e ad evitare situazioni temute (si tende ad isolarsi). 

Dal momento che l’ansia può portare a tutti i sintomi e disturbi elencati in precedenza, è essenziale saperla riconoscere: un mal di stomaco o la comparsa di tremori e sudorazione possono essere generati da un malessere mentale (in assenza, chiaramente, di altra diagnosi medica).

Come affrontarla?

Nei casi più semplici si può ricorrere a tecniche di respirazione e meditazione, che aiutano a calmare la sensazione di agitazione, agendo anche sul nervo vago. Anche l’attività fisica, che rilascia endorfine, può essere un valido aiuto in queste occasioni. 

Come integrazione, possono rivelarsi estremamente utili gli estratti naturali di biancospino, griffonia e lavanda, che agiscono sul mantenimento del benessere mentale e sul tono dell’umore; mentre per favorire il riposo notturno in caso di ansia si può ricorrere a passiflora, escolzia e melatonina. (leggi anche “Ansia: l’aiuto della natura per ritrovare il benessere mentale“).

Nei casi più difficili è invece necessario rivolgersi ad un professionista della salute mentale, che possa indirizzare il paziente verso una cura più specifica.

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).